Tre coralli al breve romanzo David Golder di Irène Némirowsky. Il primo per la forza della storia, pubblicata alle soglie della Grande Depressione del 1929, e tutta incentrata sul ruolo del denaro, nella vita privata come negli affetti; il secondo per le descrizioni delle crisi cardiache del protagonista, opprimenti nel loro ricorrere e soffocanti nel loro essere di continuo presagite; il terzo per i ritratti degli altri personaggi, spesso affidati a poche righe, ma sempre incisivi e acuminatissimi nella loro durezza. Non sarà un capolavoro (e non lo è, infatti), ma è comunque una lettura agile ed emozionante, una parabola individuale raccontata con millimetrica essenzialità.
il pescelibro #6
01/04/2009 di lo scorfano
Pubblicato su i libri degli altri | Contrassegnato da tag adelphi, david golder, nemirowskj | 2 commenti
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Ho letto David Golder e mi è piaciuto. Piaciuto per la storia, l’incisività, i ritratti e, insomma, per le altre caratteristiche che gli attribuisci tu. Non so se è stonata la mia impressione, ma questo libro mi ricorda tantissimo “La metamorfosi” di Kafka. Mi sembra però la storia di uno scarafaggio, circondato da scarafaggi, che prende coscienza di essere un uomo. E per questo soffre.
A me non era venuto in mente, durante la lettura, ma ora che ci penso è un paragone che ha delle sue ragioni; soprattutto nelle descrizioni dei personaggi di contorno, che hanno effettivamente questo brulicare di insetti come caratteristica…