Forse sono l’ultimo a notarlo (o forse l’unico, perché non è affatto importante), ma da oggi, sotto tutti i post del blog Piovono rane di Alessandro Gilioli, compare la dicitura: Riproduzione libera.
Non che sia una rivoluzione (non lo è per niente); ma visto che ormai, su quasi tutti i quotidiani maggiori, è invece diventato normale trovare la scritta in calce: riproduzione riservata, be’, a me pare un bel gesto, proprio perché fatto da un giornalista professionista e non da un blogger qualsiasi. Sobrio e coerente.
Ho notato e approvato anche io.
Ma forse sarebbe ancora meglio usare una licenza Creative Commons, anche perchè la scritta “Riproduzione libera” lascia adito ad ambiguità e fraintendimenti.
Io devo ancora capire cos’è, questa licenza Creative Commons e se mi servirebbe. Ma mi sa che quando lo capirò sarà ormai troppo tardi, e mi avranno già incastrato… 😉
Guarda, io ho una laurea in giurisprudenza, l’ho presa con il massimo dei voti e la lode, facevo esami in università prima ancora di essermi laureato e modestamente parlando mi smazzo papiri di contrattualistica che li vedesse oggi Irnerio gli verrebbero i capelli bianchi.
Tutto ciò non rientra nella mia natura, ma serve per poter affermare che non credo di essere l’ultimo dei coglioni, insomma.
Ciononostante, di tutte queste licenze (GNU, CC-BY-2.5, CC-FU-Kc.8.3.67; KR-NEDP-KuaJiuaIUIU.89.12.65 e via discorrendo) non ho mai capito una mazza. E credo che il problema non stia solo dalla mia parte del monitor
Ecco, ne traggo un po’ di conforto.
Oh, che sollievo! 🙂
In punta di codice non mi pronuncio, le vedi davvero così contorte? Credo che sulla validità giuridica il dibattito sia aperto e in fieri, man mano che si fanno strada e vengono testate nei vari ordinamenti nazionali. Il principio di fondo invece è abbastanza chiaro. Poi se abbia senso adottarne una per il blog se ne può discutere, anche perché ho più presente le GPL e il suo ambito che le CC.
Notato e approvato pure io. Per il resto, quoto Aubrey.
Apprezzabile il gesto di Gilioti anche se probabilmente è più simbolico che altro (va comunque bene…).
Il punto è che il suo blog è “ospitato” presso terzi (gruppo Espresso) con tanto di presenza commerciale-pubblicitaria (Manzoni spa) e l’ombra dellla s.i.a.e. sopra tutti che, magari non si fa notare, ma quendo si tratta di soldi (loro li chiamano diritti) non guarda in faccia nessuno. Nemmeno le buone intenzioni dei propri iscritti (come sicuramente è Gilioti).
Conosco bene questi tipastri 😦