Gianni de Michelis, ex ministro socialista, ex discotecaro doc, ex potentissimo della Prima Repubblica, attuale consulente del suo ex consulente Renatino Brunetta, dichiara, a proposito di questo suo nuovo prestigioso incarico di consulenza:
Ora la situazione si è rovesciata. Brunetta, dopo aver definito il maestro «la migliore intelligenza politica degli ultimi cinquant’anni», l’ha assunto come consulente. A prezzo adeguato? «Macché. Quarantamila euro lordi l’anno: praticamente volontariato. Però sono felice di dare un contributo di idee».
Insomma, un missionario, anche lui; uno che si mette al servizio del suo paese praticamente gratis, per puro spirito di sacrificio, perché la politica è una “missione” (come l’insegnamento, infatti: Gelmini dixit, sempre lei).
E quarantamila euro lordi l’anno, cosa volete che siano? Solo quello che molti di noi, a prescindere dal lavoro che fanno, non arrivano a guadagnare; ma questo, «la migliore intelligenza politica degli ultimi cinquant’anni» non arriva a capirlo. Che altrimenti si asterrebbe dal rilasciare certe dichiarazioni.
Oppure la colpa è nostra: che sarebbe meglio che imparassimo a fare i volontari, invece di stare sul luogo di lavoro a perder tempo. Fannulloni.
accidenti, adesso per il volontariato ministeriale danno anche le mancette?
tre anni “aggratis” e quando vado via io danno le mancette?
o forse mi hanno “non rinnovata, non si dice licenziata” per paura che iniziassi a chiedere mancette anch’io?!
Certo, cosa non si fa per amore della Patria, De Michelis si accontenta delle mancette, Mastella al Parlamento Europeo di “una miseria”…
[…] De Michelis a proposito del suo nuovo incarico di consulente del ministro […]
Da socialista a socialista, essere pagato è volontariato, il loro vero lavoro consiste nel fare in modo che da lì vengano fuori tanti modi di intascare in nero (ma tanto lo fan tutti) somme molto maggiori e quello si che fa sudare. Oltretutto classificare questo come volontariato lo esime da dimostrare di lavorare realmente cosa che invece devono i dipendenti pubblici. Un volontario non può essere etichettato come fannullone, lo dice la parola stessa, lavora se ne ha oglia e su quello che vuole.
Scusami, ho cambiato il titolo del post. Il tuo commento mi ha fatto capire che era equivoco e mal congegnato. Grazie di avermelo fatto implicitamente notare.
Attraversando l’autostrada superaffollata della nostra politica , guardo attentamente a destra e a sinistra , rifletto con attenzione prima di scegliere una qualunque direzione … e infine , resto immobile sul ciglio della strada , allibito ma consapevole che chi non si è mai trovato (passami il termine) con le natiche sul ruvido asfalto non potrà mai avere reale percezione di quanto sia spiacevole la suddetta situazione!
VOLONTARIATO …ovvio no???!!! (gulp!)
Il nostro provedditore, giuntoa scuola al primissimo collegio docenti, dopo averci spiegato che lui era un puro esecutore e che tutte le leggi che arrivavano da Roma era per loro natura giuste e sante, alla collega che chiedeva come avremmo fatto con i talgi di cattedre, e spiegava che moltissime delle attività della nostra scuola stavano in piedi grazie al volontariato, ha risposto che l’Italia si regge sul volontariato, e che, quindi, avremmo semplicemente dovuto continuare così.
p.s.: non intendeva il volontariato da quarantamila euro, eh…
Il nostro provveditore non si fa nemmeno vedere, se è per quello. Io, ti dico la verità, guardo tanti miei colleghi che fanno questo tipo di “volontariato” e mi chiedo dove trovino la forza e l’entusiasmo.
A proposito di volontariato: la settimana scorsa mi è stato proposto un interessantissimo stage nella pubblica amministrazione. Stage presso una biblioteca (non una centrale nucleare eh, una biblioteca) 30 ore settimanali, dal lunedì al venerdì, per sei mesi, il tutto a titolo gratuito, cioè senza neanche quei 200 euro al mese di rimborso spese. Quando ho risposto “ma anche no”, la tipa che mi ha contattato mi ha pure poco cortesemente suggerito di togliermi dalla banca dati dei disponibili a stage.
E questo mi viene a parlare di volontariato a 40.000 euro l’anno? Citando qualcuno: ma va a mmorì ammazzato!
Citando propriamente quello medesimo che lo ha assunto.
😀 😀 😀
oggi mi viene meglio commentare a gesti:
Non si vede il gesto, però…
(il link era questo quassù: wordpress non registra i tag di ricerca immagine 😦 )
Poco male. Ora abbiamo capito (e sentito… 😉 )
Io avrei un altro gesto.
Posso?
Vedi, lo si nota anche parecchio, tu trai soddisfazione dal tuo lavoro, Demichelis no. E’ volontario , come i soldati in Afghanistan. Dovresti essere a versare, oltre a quelle che ti vengono giustamente trattenute, qualcosina per dare soddisfazione al tuo preside affinchè continui a lasciart insegnare. Demichelis, invece, non vorrebbe, ma Brunetta insiste e allora lo devono pagare.
ciao Mariano
Eh già, è un’opportunità che finora mi sono lasciato sfuggire… 😛
Non c’entra con l’argomento (ma che c’azzecca?) però voglio raccontarrti un piccolo aneddoto. Stamene mi sono recato nella scuola in cui insegnavo (ITIS) per parlare con il responsabile dell’Ufficio Tecnico. Si avvicina un insegnate di Lab di Fisica (di lui forse te ne parlerò un giorno) per chiedere se fosse disponibile un PC portatile. La scuola è grossa (1200 ragazzi) e i PC sono circa una decina, dedicati soprattutto ad usi estemporanei, e già sono esistenti, in laboratorio PC desktop. Presumo che lui ne faccia un uso frequente, se non intensivo. Credo che un insegnante di laboratorio dovrebbe considerare il computer normale dotazione della propria attrezzatura, ma lui no, andava a perorare u prestito. Il collega dell’ufficio tecnico mi raccontava poi che insegnanti di altre materie vanno a chiedere il portatile in prestito, chiedendo anche l’intervento del tecnico per effettuare i collegamenti elettrici. Questo devono capire i ministri: se viene spostato lo sportellino del CD ROM, gli insegnanti, anche 20 o 0 anni più giovani di me, devono avere non la conoscenza, ma la cultura per affrontare da soli questi problemini tecnici (il collegamento dell’asciugacapelli o del depilatore) o dell’acquisto di un’attrezzatura (leggi gesso antipolvere o penna rossa) per dare credito alla propria professione.
ciao mariano
L’intromissione, fuori tema, era dovuta un blog che citava l’ignoranza di insegnanti e alunni in termini di conoscenze sull’uso del PC. (non dell’informatica che è un’altra cosa).
ciao ancora mariano
Sì, avevo immaginato che ti fossi ispirato a quell’articolo che oggi è stato citato in molti blog (è questo: http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/scuola_e_universita/servizi/prof-tecnologia/prof-tecnologia/prof-tecnologia.html).
Ma a me sembra più che altro un articolo “sensazione” che mescola dati e numeri un po’ alla rinfusa. Insomma, mi pare giusto una provocazione.